Rare Bottiglie di Prunent
“Certo, il Prunent se ne produce ancora: bel vino, perdio, rosso rubino; secco con piacevole fondo acidulo; grana fine e scorrevole; corpo lieve ma elegante. Fino a quando? I vignaioli, incapaci di valorizzarlo – il vitigno richiede cure particolari, la produzione d’uva non è così abbondante, la vinificazione non ammette errori – si orientano su vitigni di altre qualità; al diavolo se si ottiene un vino inferiore. Hanno l’oro e lo gettano.”
(L. Veronelli – Guide Veronelli all’Italia Piacevole, 1968)
Discreta e silente, la Val d’Ossola da sempre sorveglia il Prunent, vino raro, prezioso e dalle grandi potenzialità. Scritture risalenti al 1309 testimoniano la presenza in valle di questo raro clone di Nebbiolo la cui sua storia è fortemente legata al borgo di Trontano (VB), piccolo Comune del territorio ossolano.
La grande povertà delle aree montane e le difficoltà di un’agricoltura contadina legata alla sussistenza e all’autoconsumo, unita alla diffusione della Fillossera sul finire dell’800 causarono il lento abbandono di questa antica varietà, caratterizzata da misurati rendimenti (circa 60 q.li le rese ad ettaro) a favore di una viticoltura dedita alla produttività più spiccata.
I popoli di montagna si sa però essere fortemente legati alle proprie origini, ai valori e alle tradizioni, che custodiscono con estrema dedizione e riservatezza. I fratelli Garrone in collaborazione con l’Associazione Produttori Agricoli Ossolani, a partire dagli anni ‘90, hanno dato vita ad un progetto di recupero della viticoltura ossolana e del vitigno autoctono Prunent partendo da quelle viti franche di piede, ultra centenarie, ancora presenti in valle. Sessanta piccoli produttori, organizzati secondo i dettami di una efficiente filiera agricola, sono oggi coinvolti in un progetto comune, che ha il merito di aver riportato a nuova vita la viticoltura più tradizionale, caratterizzata dall’uva Prunent e dalla coltivazione svolta su ripidi terrazzamenti con la tradizionale “Toppia”, pergola sostenuta da arcaici manufatti in pietra locale.Il Prunent fotografa un territorio difficile, caratterizzato da rigide condizioni ambientali distinte da violenti sbalzi termici tra giorno e notte, da impervi ed inaccessibili appezzamenti strappati alla montagna che impongono lavorazioni manuali ed un impegno costante in vigna.
I terreni, a base granitica, costituiscono il substrato per le viti che originano un prodotto il cui protocollo di vinificazione prevede una fermentazione sulle vinacce per almeno sette giorni e una maturazione per dodici, tredici mesi in barrique preziosamente custodite nella cantina dell’antica casa “Cà d’Mattè”, sita nella suggestiva cornice del paese di Oira (VB). Il raro liquido riposa in bottiglia per un anno prima di essere messo in commercio.Il Prunent esprime grande finezza ed eleganza. Regala un naso denso di sfumature minerali che virano al cuoio e al tabacco per concentrarsi su fruttate sensazioni di prugna e ciliegia. La pepata speziatura dolce di cannella e le piacevoli percezioni vegetali di china e rabarbaro completano le sensazioni gustative con un ricco finale floreale di viola e della sua acquavite in grado di raccontare, con tipica corrispondenza, il suo originale vitigno.
Storicamente segnato da ingenti difficoltà, il Prunent è oggi divenuto il solido cardine della viticoltura ossolana. Merito ai vignaioli che, con intelligenza e sapienti intuizioni, hanno saputo riconoscerne le potenzialità e sono riusciti nell’intento di salvaguardarlo. Vino di territorio e limpido testimone della cultura di questa valle, richiede la tempestiva visita alla cantina di Mario e Roberto Garrone per predisporne l’assaggio e comprenderne potenzialità, origini e contadina identità.Casa Vinicola Garrone
Via Caduti Del Lavoro, 1 Domodossola (VB)
Tel. 0324242990 – info@cantinegarrone.it – www.cantinegarrone.it