Hotel Fanes – San Cassiano (BZ)

Molti ci vanno per sciare, per scalare, per camminare. Per faticare, insomma. Altri, ridotti in numero, decidono di partire per l’Alto Adige per godere dei piaceri della vita, per scoprire prodotti, aziende agricole e ristoranti di grande fascino. Una cosa non esclude l’altra. A ciò contribuisce anche l’alto livello della ricettività di Bolzano e provincia, che ha nei Belvita Hotels (belvita.it) la sua punta di diamante. Potrebbero essere 28 le tappe da indicare, tante quante le strutture, ma ci limitiamo a segnalare quelle più vicine ai produttori che ci hanno incantato durante gli ultimi viaggi.

Partendo da Cornaiano, dal maso di Martin Mauracher (fischerhof-mauracher.it) che distilla le bacche di sorbo dell’uccellatore e dirigendosi verso sud, sulle colline di Salorno, a Pochi, dove Alois Ochsenreiter produce uno dei migliori spumanti italiani, Haderburg Hausmannhof Riserva (haderburg.it), da agricoltura biodinamica, tanto complesso e persistente, vivace e sapido, aristocratico e austero che non si vedrebbe l’ora di tornare ad assaggiare dopo la notte trascorsa al Parc Hotel am See di Caldaro (parchotel.info).

Parc Hotel am See di Caldaro (BZ)

Parc Hotel am See di Caldaro (BZ)

I Belvita Leading Wellnesshotels Südtirol vogliono essere le strutture alberghiere più desiderate di questa destinazione turistica. Belvita è sinonimo di qualità e gioia per i nostri ospiti: gli hotel sono i migliori nell’ambito wellness, spa e fitness e offrono servizi e qualità senza compromessi. Le strutture del gruppo Belvita puntano molto sulla cucina altoatesina di alto livello, tutti gli hotel sono a gestione familiare” spiega Paul Zimmerhofer, il presidente del gruppo. Aspetti che si percepiscono bene entrando all’Hotel Fanes di San Cassiano (hotelfanes.it), località ben nota ai gourmet. Il borgo sparso vanta anche due masi dove fare acquisti. Carne e salumi della tradizione ladina si trovano nello spaccio del giovane Christian Agreiter (ciampidel.com) mentre a Lüch da Pćëi (altabadialat.it) Marina Crazzolara crea indimenticabili yogurt e formaggi (da assaggiare quello insaporito al tartufo).

Una vacanza benessere senza uguali insomma che può continuare a Fié dello Sciliar nell’Hotel Turm (hotelturm.it) per conoscere la torrefazione di Valentin Hofer (caroma.info), acerrimo sostenitore dell’economia equa e solidale. Hofer seleziona caffè monorigine rare come l’Arabica Skybury australiana e quella nepalese coltivata alle falde dell’Everest.

Alois Ochsenreiter, Azienda Agricola Haderburg - Salorno (BZ)

Alois Ochsenreiter, Azienda Agricola Haderburg – Salorno (BZ)

Il giorno successivo, dall’enorme piscina a sfioro sulla Val Venosta dell’Hotel Preidlhof (preidlhof.it), tra alberi da frutta e manieri, si raggiungono in fretta i vigneti di Oswald e Magdalena Schuster (befehlhof.it): il loro raro Fraueler, il vino delle donne (Frauen, in tedesco), con quella vena acidula, dal colore appena accennato, riporta alla memoria del palato la delicatezza, il garbo e l’eleganza del Bauernspeck di Heinrich Pöder, all’ingresso della Val d’Ultimo (bauernladen.it//it/aussererbhof). L’entrata nella cantina in pietra vale il viaggio. Viaggio che si può concludere nella valle dell’Alto Adige che guarda più a oriente, a un niente dal confine austriaco. A Versciaco il Graukäse, il formaggio grigio o, più coerentemente secondo la lingua locale, grossolano, di recupero, sicuramente il più rappresentativo dei prodotti agricoli di questo Tirolo profondo, si trova, si prova, nel maso Veiderhof (culinaria-tirolensis.com). Il passaggio del naso sopra il fieno di Paul Peter Weitlaner ricorda gli infusi del benessere. Rigeneranti come quelli della Bottega delle erbe, nell’area saune dell’Hotel Mirabell, neanche mezz’ora di automobile a Valdaora (mirabell.it).

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